Carriere costellate di riconoscimenti, esperienze internazionali e piatti che non si fanno dimenticare. Ecco i migliori chef italiani oggi.

Gli chef pi&ugrave; affermati sono capaci di tradurre le esperienze di vita in ricette, viaggiando intorno al mondo per poi tornare con nuovi stimoli e ispirazioni. Uniscono il cuore alla tecnica e i loro piatti trasmettono emozioni, imprimendosi nella memoria di chi li assaggia. Ricercano le materie prime migliori, i produttori locali d&rsquo;eccellenza e, tra rispetto della tradizione e un approccio contemporaneo, alzano sempre di pi&ugrave; l&rsquo;asticella della qualit&agrave; in cucina. Ecco i sei <a href="https://www.lofficielitalia.com/food/a-carte-scoperte-intervista-a-paolo-griffa" target="_blank">chef</a> italiani che ogni appassionato gourmet deve assolutamente conoscere:

Enrico Bartolini

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I numeri parlano per lui: otto stelle in cinque ristoranti. Niente male per un cuoco che da bambino sognava di &ldquo;fare le scarpe&rdquo; come il babbo e che a tre anni prepar&ograve; il suo primo caramello con i pinoli. E ne sono passati di piatti (e di ristoranti) da quel momento. Dalla prima stella conquistata a Le Robinie esattamente dieci anni fa, alla seconda del Devero, fino ad arrivare al Mudec di Milano, oggi tristellato. Per poi avviare altrettanti indirizzi di successo in tutta Italia: dalla Toscana, al Monferrato, a Bergamo Alta passando per la romantica Venezia. Un successo unico nel suo genere, da primato, raggiunto grazie a un team affiatato che condivide la sua filosofia in cucina: riflessiva come lui e concreta. Contemporanea e, allo stesso tempo, rispettosa della tradizione con una particolare predilezione per i sapori riconoscibili, che sorprendono il palato e si imprimono naturalmente nella memoria.

Massimo Bottura

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Tra le cucine pi&ugrave; innovative del mondo, quella di Massimo Bottura all&rsquo;Osteria Francescana &egrave; stata riconosciuta per ben due volte la numero 1 nella classifica The World&rsquo;s 50 Best Restaurants. La tradizione regionale italiana e la formazione francese classica hanno consolidato una base su cui l&rsquo;innesto creativo dello chef ha costruito dei mondi sempre nuovi, promuovendo la sostenibilit&agrave; in cucina e il valore sociale e aggregativo del cibo. &Egrave; del 2015 il progetto del Refettorio Ambrosiano, dove si sono alternati oltre sessanta chef di tutto il mondo per offrire pasti ai pi&ugrave; bisognosi, mentre Food for Soul &egrave; l&rsquo;associazione no-profit che ha fondato insieme alla moglie Laura Gilmore. Oggi Massimo Bottura si divide tra l&rsquo;Osteria Francescana, Franceschetta58 -un&rsquo;osteria contemporanea- e la Country House emiliana Casa Maria Luigia, una villa del XVIII che estendere l&rsquo;arte dell&rsquo;ospitalit&agrave; della Francescana ed &egrave; il &ldquo;regista&rdquo; di Gucci Osteria a Firenze.

Credits Paolo Terzi

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Prima di stabilirsi nel cuore delle Langhe Enrico Crippa &egrave; passato dai pi&ugrave; grandi ristoranti francesi e nel tempio della cucina molecolare di Ferran Adri&agrave;, a El Bulli di Roses. Ma ci&ograve; che pi&ugrave; di tutto ha forgiato la sua identit&agrave; culinaria sono stati gli anni in Giappone dove, da allievo di Gualtiero Marchesi, ne ha avviato il ristorante a Kobe, per poi fare un&rsquo;altra esperienza al Rhiga Royal Hotel di Osaka. Al rientro in Italia l&rsquo;incontro con la famiglia Ceretto lo ha portato ad Alba, nel ristorante Piazza Duomo, dove dal 2012 detiene tre stelle Michelin. Grazie al rapporto coi produttori del territorio e all&rsquo;altissima qualit&agrave; delle materie prime delle Langhe, Crippa esprime la sua idea di cucina contemporanea e leggera con spiccate influenze francesi e giapponesi. Il rigore, l&rsquo;eleganza, l&rsquo;attenzione verso l&rsquo;estetica e l&rsquo;equilibrio del piatto si riconoscono nelle sue ricette che seguono l&rsquo;istinto e non devono essere capite, ma solamente degustate ed esperite.

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La semplicit&agrave; &egrave; per sua natura complessa. Eliminare le sovrastrutture e tendere all&rsquo;essenziale &egrave; una conquista che non tutti i cuochi possono annoverare. Niko Romito s&igrave;, sia nella vita che in cucina, dove da autodidatta ha raggiunto il traguardo dell&rsquo;equilibrio tra gusto ed essenzialit&agrave; puntando su una &ldquo;cucina dell&rsquo;ingrediente&rdquo;. Dopo gli esordi a Rivisondoli, nell&rsquo;ex pasticceria di famiglia convertita a trattoria, nel 2011 ha trasferito il Reale a Casadonna, conquistando tre stelle in soli sette anni. Ma non c&rsquo;&egrave; solo la dimensione del ristorante. Quella didattica dell&rsquo;Accademia Niko Romito, Scuola di Alta Formazione e Specializzazione Professionale oggi laboratorio permanente, viaggia di pari passo con le consulenze per i Bvlgari Hotels &amp; Resorts dove ha espresso l&rsquo;essenza della nostra tradizione culinaria con un format che abbraccia i pi&ugrave; grandi classici italiani.

Stefano Masanti

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A Madesimo ci &egrave; nato, ha conquistato una stella e aperto un&rsquo;officina gastronomica. Stefano Masanti con il suo Cantinone propone per tutta la stagione invernale (da Dicembre ad Aprile) due menu degustazione da 5 o 7 portate che variano in base alla disponibilit&agrave; delle materie prime. Il rapporto con i produttori locali &egrave; imprescindibile nella sua cucina, mentre l&rsquo;artigianalit&agrave; &egrave; un pilastro fondamentale di MA! Officina Gastronomica, un laboratorio nato per la produzione artigianale di &ldquo;brisaola&rdquo; della Valchiavenna, salumi di capra, selvaggina e Maiale nero delle Alpi. Quando non si trova in montagna Masanti &egrave; in California, tra le vigne della Vittorio Sattui Winery di Saint Helena in Napa Valley per cui &egrave; consulente con la moglie e sommelier Raffaella Masanti, oppure scrive libri di cucina insieme al suo Sous Chef Stefano Ciabarri.

Giancarlo Morelli

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Quarant&#39;anni di carriera e quattro ristoranti (Pomiroeu, Morelli, Phi Beach e Bulk). Giancarlo Morelli fa felici le persone con i suoi piatti, la sua personalit&agrave; rock e i cocktail come il Gian Tonic, creato a quattro mani con i bartender del Bulk Mixology Food Bar, al piano terra dell&rsquo;Hotel Viu di Milano. Una personalit&agrave; forte che entra all&rsquo;interno delle ricette sempre con rispetto: del territorio e della natura, con un occhio sempre aperto verso la sostenibilit&agrave;. Il suo approccio culinario &egrave; vero, autentico e sincero proprio come lui. Legati alla tradizione, i suoi piatti diventano una vera poesia della terra coinvolgendo tutti i sensi in un continuo turbinio di sapori. Quando non &egrave; in cucina potete trovarlo sul green, infatti Morelli &egrave; considerato tra gli chef golfisti migliori del mondo ed &egrave; vicepresidente del circuito Risto Golf.

Chi sono i migliori chef italiani oggi

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