Fashion Week

Maria Antonietta e il preppy style di Thom Browne

Lei ha ragione anche quando ha torto. È quanto sostengono gli adepti di Comme des Garçons, quando Rei Kawakubo, fondatrice e anima creativa del marchio giapponese, spinge un po’ troppo sull’acceleratore delle sperimentazioni. Spesso capita che il desiderio di andare oltre la visione standard di un guardaroba le prenda la mano, dando vita a sculture che camminano, enigmi di stile niente affatto semplici da decodificare. Per la Primavera-Estate 2020, il problema però non sussiste, dal momento che la sfilata è un crescendo di uscite 100% Comme des Garçons, ma con un tocco di leggerezza. Il che significa sempre volumi importanti, sovrapposizioni, egg-shapes studiate per abbracciare il corpo, il quale resta in qualche modo leggibile. E tessuti opulenti, tra broccati fioriti, pizzi, piume e ricami, omaggio alla corte di Elisabetta I, come se l’immaginava Virginia Wolf in Orlando. Saranno sempre in pochissimi a indossare uno di quei pezzi, pensati più per trasmettere uno statement che un prodotto da vendere. E il messaggio, questo giro, mette di buon umore.
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