In occasione di Bof Voices 2020, Virgil Abloh racconta perché è diventato uno tra i primi user dell'app Clubhouse: il futuro dei social media dove non esistono like o follower

Sapete cos&#39;&egrave; l&#39;app Clubhouse? Ce lo spiega Virgil Abloh. Il creativo di Off-White e della collezione uomo di Louis Vuitton &egrave; stato chiamato a raccontarci la sua visione durante il BOF VOICES 2020, In una conversazione guidata da Imran Ahmed, il direttore di BOF, Abloh, che non &egrave; soltanto un opinion leader del settore ma un&#39;icona per generazioni di giovani in tutto il mondo, dialogando con Paul Davison, co-fondatore e CEO di Clubhouse,&nbsp;ci ha tenuto a dire il perch&eacute;&nbsp;questo nuovo medium&nbsp;potrebbe rappresentare il futuro dei social media.&nbsp;&quot;Clubhouse &egrave; un social network interamente basato sulla voce. Persone da tutte le parti del mondo si connettono ed entrano in contatto le une con le altre discutendo di argomenti vari e differenti, dalla moda, allo sport, alla giustizia. &Egrave; un modo per connettersi con le persone senza doversi far vedere, senza preoccuparsi di come si appare, conta solo la sostanza, si lascia da parte l&rsquo;apparenza. E se ci pensiamo &egrave; la prima app che si concentra esclusivamente sulla voce, sulle parole, sulle conversazioni, non esistono like e non esistono follower&quot; dichiara Paul Davison.

Tuttio quello che Clubhouse ha insegnato a Virgil Abloh&nbsp;

-Virgil &egrave; un super user di Clubhouse: Mr. Abloh spiega il successo&nbsp;dell&#39;app &egrave; dovuto al desiderio delle persone di poter rimanere connessi: &quot;Io la penso cos&igrave;: faccio parte di una design community e la mia posizione mi d&agrave; il privilegio di dettare tendenze, di stabilire per esempio quale modello di pantaloni noi tutti useremo quest&rsquo;inverno. Faccio parte di quel collettivo di persone che stabilisce cosa &egrave; in e cosa out e per me questa &egrave; una responsabilit&agrave; importantissima. Ritengo allora fondamentale che io sia consapevole di quello che pensano e desiderano le persone, devo essere connesso con la gente, non basta che io mi rinchiuda nel mio studio e che decida senza aver sentito la voce dei consumatori&quot; spiega il direttore artistico di Louis Vuitton.

-Perch&egrave; un brand quale Louis Vuitton dovrebbe servirsi dell&#39;app: &quot;Ci ho riflettuto molto. Nell&rsquo;industria della moda ormai si pone grandissima attenzione a tutto quello che &egrave; il mondo del digital. Penso che Clubhouse sia un ottimo modo per far sentire la propria voce e soprattutto per essere ascoltati senza alcun tipo di distrazione visiva. Senza le immagini e senza vedere il prodotto si ha la possibilit&agrave; di focalizzarsi sul messaggio&quot; spiega Abloh.

-L&#39;obbligo di mostrarsi, o meglio farsi sentire, per quello che si &egrave;: Virgil spiega come su Clubhouse ciascuno si mostri al naturale, senza maschere: &quot; La voce non mente. A dispetto delle immagini che possono essere modificate e allontanarsi dalla realt&agrave;, i messaggi vocali rimangono originali. Si tratta di conversazioni pi&ugrave; profonde di quelle a cui siamo abituati per esempio nel corso delle interviste.&quot;

-Le migliori conversazioni: Black Lives Matter&nbsp;&quot;Credo sia fondamentale tenere conto che siamo nel 2020, anno che ricorderemo per sempre. Ho avuto conversazioni importanti per esempio nel periodo in cui scoppi&ograve; lo scandalo George Floyd e in quella specifica occasione sentire la voce della gente &egrave; stato pi&ugrave; importante che mai. O pensiamo ancora al periodo delle elezioni. Continuo a imparare moltissimo ascoltando le persone senza avere alcun pregiudizio&quot; dichiara Abloh.

Virgil Abloh ci spiega Clubhouse: il futuro dei social media

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