28 anni, è nata in Giappone ma è cresciuta a Londra. Il designer Nicola Formichetti le ha promesso di renderla la più grande popstar asiatica. Laurea in Scienze Politiche a Cambridge, un passaggio da un nail salon e poi il successo, tra J-pop e R’n’B 90

Foto Jonathan Baron 
Styling Summer Bomi Kim

Ogni volta che nasce una nuova popstar, una vecchia popstar acquista un&rsquo;erede. &Egrave; una regola non scritta, un ossequioso rituale che cristallizza gerarchie e confini. Per fortuna, ci sono le eccezioni. La ventottenne Rina Sawayama, per esempio, che &egrave; semplicemente Rina Sawayama, &ldquo;artista e essere umano, con humour britannico e gusto nipponico, che guarda al futuro&rdquo;. Anche se pu&ograve; sembrare solo l&rsquo;ultima di una schiera di neo-dive multitasking e fluide che posano per Versace, Alexander Wang e le copertine di riviste di moda. Anche se il suo sound miscela le tinte al neon del J-pop e i toni pastello del pop-R&rsquo;n&rsquo;B Nineties delle Britney, Xtina e Avril. Anche se, al pari di una Beyonc&eacute;, ha gi&agrave; una fanbase &ldquo;personalizzata&rdquo;: i Pixels. E anche se il designer Nicola Formichetti, mente dei primi look di Lady Gaga, le ha promesso via Snapchat di fare di lei la pi&ugrave; grande popstar asiatica. Nonostante tutto ci&ograve; la differenza, si sa, sta nella capacit&agrave; di leggere tra le righe, dove si trova indipendenza di pensiero e azione. &laquo;Gli artisti di tutto il mondo, soprattutto nel clima politico attuale, stanno creando una specie di resistenza. L&rsquo;arte diventer&agrave; sempre pi&ugrave; espressiva e pi&ugrave; interessante. Il progresso tecnologico render&agrave; ancora pi&ugrave; facile fare carriera in autonomia&raquo;.&nbsp;

Giacca di jersey tecnico con piume di Marabù, minigonna di jersey tecnico, calze di cotone blu, tutto Miu Miu

Mini abito di seta stampata con balze e stivali alti di pelle, tutto Louis Vuitton 

&laquo;I grandi nomi di J-pop e K-pop come i BDS hanno mostrato all&rsquo;industria discografica che un volto asiatico pu&ograve; avere la stessa popolarit&agrave; di uno caucasico. Serve solo qualcuno che rompa gli schemi e renda il concetto comprensibile agli altri&raquo;

Lo spiega mentre sistema conti e scartoffie, forse l&rsquo;unico momento &ldquo;noioso&rdquo; prima del lancio dell&rsquo;ultimo singolo dell&rsquo;anno, che anticiper&agrave; l&rsquo;album d&rsquo;esordio previsto per l&rsquo;estate 2019&raquo;. Nata a Niigata, Giappone, Rina si trasferisce a Londra con la famiglia nel 1995. Avrebbe dovuto rimanerci temporaneamente, ma i suoi divorziano cos&igrave; lei e sua madre vi si stabiliscono definitivamente. &laquo;Ho avuto un&rsquo;infanzia diversa da quella dei miei coetanei inglesi. A met&agrave; anni 90 nel Regno Unito la comprensione di razza, religione, genere e sessualit&agrave; era qualcosa di complicato e, a volte, ti veniva pi&ugrave; facile nasconderti. Soprattutto quando vedevo mia madre, una donna sola con una bambina e un inglese imperfetto, subire il razzismo&raquo;. Per non perdere le sue radici frequenta una scuola giapponese, dove si appassiona ad artisti come Shiina Ringo. Quando passa al sistema scolastico inglese viene investita dall&rsquo;onda pop-R&rsquo;n&rsquo;B dei 90. &laquo;&Egrave; la musica con cui sono cresciuta, che ascoltavo con gli amici. Oggi rappresenta una parte memorabile della mia adolescenza e un tipo di nostalgia che mi rende felice&raquo;. Dopo un&rsquo;incursione nell&rsquo;hip-hop con i Lazy Lion, rivaluta le passioni made in Japan e, sullo sfondo della prestigiosa, altezzosa e poco inclusiva Cambridge, dove studia scienze politiche, psicologia e sociologia, miscela tutto, scrive, incide, distribuisce. Da sola, come da manuale del perfetto musicista indie. Accadono &laquo;un sacco di cose pazzesche. Ho cominciato a venire riconosciuta nei due posti dove lavoravo part-time, un nail salon e un furgoncino dei gelati. Ed &egrave; stato allora che le cose sono cambiate&raquo;. I suoi singoli, sperimentazioni Millennial nostalgicamente r&eacute;tro su femminilit&agrave;, sessualit&agrave; e blues da tecnologia, diventano la colonna sonora di una generazione tanto (inter)connessa quanto sola e smarrita appena lo smartphone va in modalit&agrave; aeroplano. &laquo;Sono un po&rsquo; tech-nerd, mi piacciono parecchio i videogiochi.&nbsp;

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La tecnologia &egrave; un luogo confortevole in cui mi piace stare ma allo stesso tempo mi crea una certa ansia. Che poi, insieme ad altre sensazioni contrastanti, riverso nei testi. E molte persone si riconoscono&raquo;. Altre si riconoscono, invece, in ci&ograve; che lei stessa rappresenta: la risposta (giusta) alla scarsa rappresentanza asiatica nell&rsquo;intrattenimento. &laquo;Quasi senza volerlo i grandi nomi di J-pop e K-pop come i BDS hanno mostrato all&rsquo;industria discografica che un volto asiatico pu&ograve; avere la stessa popolarit&agrave;, valore e interesse di uno caucasico. Serve solo qualcuno che rompa gli schemi e renda il concetto comprensibile agli altri. Quest&rsquo;anno &egrave; successo. Il boom di Crazy &amp; Rich, artisti come Mitski, Hayley Kiyoko, Japanese Breakfast, sono solo l&rsquo;inizio di una fase molto importante per noi&raquo;.&nbsp;

Giacca e minigonna di lana jacquard, T-shirt di jersey e scarpe di vernice bicolore, tutto Prada

E importante per Rina, che si prepara a vivere altri successi. Facendo contenta anche la mamma che sperava in una carriera diversa, magari in politica. &laquo;La politica non ti mette mai davvero in condizione di attuare un grande cambiamento, si riduce sempre ad accordi segreti, soldi, giri di conoscenze. Io non ne sarei capace. Mi piacerebbe, per&ograve;, tornare alla cronaca politica, scrivere un libro. In passato ho gi&agrave; scritto articoli e la mia tesi di laurea era un saggio sui diritti dei gay durante la presidenza Obama&raquo;. Le condizioni di gruppi emarginati, oggi sottoposti a odio feroce, l&rsquo;appassiona. &laquo;Si odia per paura dell&rsquo;ignoto e l&rsquo;essere sempre impegnati e produttivi non lascia voglia e tempo per capire, si preferisce ci&ograve; che non richiede troppo lavoro emotivo. Io invece credo sia un privilegio, oggi, essere esposti alla diversit&agrave;&raquo;. Non &egrave; una &ldquo;Britney Spears 2.0&rdquo;, Rina Sawayama, ma non si pu&ograve; negare che sia la popstar perfetta per il presente. Con l&rsquo;unicit&agrave; dell&rsquo;amore per il DIY legato al desiderio di una collaborazione mainstream con Charli XCX, la necessit&agrave; di una fidata rete di sostegno inseparabile dalla voglia di stare sola con un libro. E il programma di un Natale (per lei) ordinario: &laquo;Rimarr&ograve; a Londra. Con Kaya - il mio cane - e un po&rsquo; di amici, alcuni hanno le famiglie lontane, voglio fare qualcosa per loro. Da piccola eravamo solo io e mia madre. Non sono portata per i Natali da grande famiglia e grandi spese. Il mio ideale &egrave; un Natale in sordina, a casa con le persone che amo&raquo;.&nbsp;

&nbsp;Hair stylist Rory Rice @W-M Management using Balmain Hair Couture. Make up artist Kristina Ralph Andrews @Saint Luke Artists. Assistente stylist Daniel Kong. Casting bdot&nbsp;

Rina Sawayama

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