Una struttura space-age racconta l'evoluzione di Louis Vuitton dal 1854 a
oggi. Sbarcando a Milano, davanti al Palazzo Reale, durante la fashion week

Avveniristica, chiaramente ispirata da un&rsquo;estetica space-age, la Time Capsule di Louis Vuitton approda davanti al Palazzo Reale di Milano&nbsp;&nbsp;durante la settimana della moda, dal 20/9 al 20/10. La struttura effimera &egrave; costituita da un&rsquo;infilata di stanze a tema per ripercorrere l&rsquo;evoluzione di Louis Vuitton dal 1854 a oggi. A partire dalla &ldquo;Artisan Room&rdquo;, che racconta il savoir-faire altamente specializzato del personale dello storico atelier di Asni&egrave;res, dove vengono fabbricati i bauli. Da una stanza all&rsquo;altra il focus si sposta sulla continua reinvenzione dei codici della Maison, dalla primissima tela dei bauli, la Trianon Grey, alla Damier, fino alla leggendaria Monogram del 1896, poi sui modelli creati via via per adattarsi ai nuovi mezzi di trasporto, treni, transatlantici, automobili, aerei. Come la Steamer Bag, pieghevole, flessibile, antesignana del moderno borsone sportivo. La stanza &ldquo;Elegance in motion&rdquo; &egrave; dedicata agli ordini speciali di una clientela esigente e cosmopolita, a partire dall&rsquo;imperatrice Eugenia, la moglie di Napoleone III. Non potevano mancare i modelli frutto delle collaborazioni con gli artisti superstar Takashi Murakami, Yayoi Kusama, Cindy Sherman o Jeff Koons. Un&rsquo;iniziativa lanciata nel 2000 da Marc Jacobs coinvolgendo Stephen Sprouse, stilista newyorchese la cui moda aveva sempre utilizzato graffiti, street art e elementi della cultura underground. L&rsquo;indispensabile wow factor &egrave; assicurato da un&rsquo;installazione digitale immersiva, incentrata sull&rsquo;iconico baule, che racconta l&rsquo;universo Vuitton. Novit&agrave; nel format della Time Capsule, gi&agrave; svelata a Berlino e in Messico, una stanza dedicata a Milano, nella sua specificit&agrave; di capitale della moda e del design. Dove sono racchiusi alcuni abiti custom made di Nicolas Ghesqui&egrave;re creati per il red carpet, capi da uomo di Virgil Abloh e gli Objets Nomades ormai diventati un appuntamento fisso del Salone del Mobile. Pi&ugrave; una superba Malle Milano in pelle nera e foderata di marocchino rosso, realizzata per l&rsquo;Esposizione internazionale di Parigi del 1925 che consacr&ograve; l&rsquo;Art D&eacute;co, contenente 50 indispensabili da viaggio in avorio, cristallo e vermeil, dal design geometrico che ricorda la silhouette a guglie del Duomo. Dettaglio che rende l&rsquo;idea del livello di sofisticazione: un dispositivo invisibile di binari permette di fare scorrere i dorsi delle spazzole in modo che le setole restino sospese evitando di schiacciarsi.

La Time Capsule milanese (qui in alto la Magic Malle e le sue proiezioni per vivere un&rsquo;esperienza immersiva del mondo Louis Vuitton) ospiter&agrave; alcune delle creazioni pi&ugrave; straordinarie, e instagrammate, di Nicolas Ghesqui&egrave;re, come l&rsquo;abito azzurro polvere firmato Louis Vuitton e indossato agli Oscar di quest&rsquo;anno da&nbsp;Laura Harrier, protagonista di &ldquo;BlacKkKlansman&rdquo; di Spike Lee, nel ruolo dell&rsquo;attivista di cui si innamora John David Washington, L&rsquo;abito, creato a sostegno dell&rsquo;iniziativa di Suzy Amis Cameron, il Red Carpet Green Dress, ha richiesto oltre 450 ore di lavorazione per la sola decorazione, realizzata con pi&ugrave; di 60 mila perline, frammenti di cristalli Swarovski&nbsp;&nbsp;e paillettes rispettando lo standard etico 100 by Oeko-Tex&reg;. Ed &egrave; in seta di Taroni, certificata ecosostenibile da GOTS-Global Organic Textile Standards.

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Time Capsule, la mostra di Louis Vuitton apre a Milano 

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