Benedetta Porcaroli
Un viso perennemente mutevole, mercuriale, un’allure da tomboy, un velo indefinibile di malinconia. E il successo di “Baby”. Non c’è da stupirsi se per le sue coetanee è un modello di riferimento, una figura in cui proiettarsi.
Un viso perennemente mutevole, mercuriale, un’allure da tomboy, un velo indefinibile di malinconia. E il successo di “Baby”. Non c’è da stupirsi se per le sue coetanee è un modello di riferimento, una figura in cui proiettarsi.
Creature reali o immaginarie invadono la moda maschile, ricamate, stampate, stilizzate, oppure trasformate in accessori-scultura. Dalla borsa a forma di anatra di Charles Jeffrey Loverboy, alle camicie con levrieri nel caso di Egonlab. L’uomo gioca con un immaginario ironico e narrativo. Il risultato migliore? Le tartarughe perlate che diventano clutch e lepri peluches-sciarpa di Simone Rocha.