La crescita del mercato dell’usato è legata sia al minor reddito dei consumatori, sia a questioni di sostenibilità, ma anche ad una riscoperta del valore del vintage

La durata media di un indumento &egrave; di soli 3,3 anni e meno dell&rsquo;1% dei materiali viene riciclato. L&rsquo;estrema conseguenza per dare un freno a simili dati sarebbe la rinuncia a nuovi acquisti. Una soluzione meno radicale (ed economicamente pi&ugrave; accettabile) sarebbe invece puntare sul second hand. Dare nuova vita ai capi non &egrave; solo un&rsquo;azione responsabile ed ecologica, ma anche una tendenza. Secondo uno studio di Boston Consulting Group e <a href="https://it.vestiairecollective.com/journal/i-5-motivi-principali-per-cui-comprare-e-vendere-articoli-pre-loved/" target="_blank">Vestiaire Collective</a>, il mercato dell&rsquo;usato si aggira oggi attorno ai 30-40 miliardi di dollari, ma nei prossimi 5 anni crescer&agrave; circa del 20%.&nbsp;

Che la causa sia una nuova presa di coscienza, le cifre a tre zeri degli ultimi oggetti del desiderio o il rinnovato piacere della scoperta del vintage poco importa. La forza trainante di questa microeconomia consapevole sono i giovanissimi. Grazie all&rsquo;occhio attento all&rsquo;ambiente della generazione Z, ispirati dalla paladina del green&nbsp;Greta&nbsp;Thunberg,&nbsp;la cultura del second hand ha finalmente conquistato l&rsquo;attenzione che merita, passando dallo stato di fuori moda a quello di bene di lusso.&nbsp;I big del settore si stanno muovendo alla ricerca di nuove vie verso il riciclo. Seguendo la filosofia basata su principi etici e sul rispetto della natura delle pioniere Vivienne Westwood con lo slogan &ldquo;buy less, choose well, make it last&rdquo; e Stella McCartney, brand come <a href="https://it.burberry.com/the-realreal--burberry/" target="_blank">Burberry</a>&nbsp;e <a href="https://www.therealreal.com/flash_sales/the-realreal-x-gucci-6520" target="_blank">Gucci</a>&nbsp;si sono appoggiati a The RealReal, la piattaforma di compravendita di moda usata. Altri, come Levi&rsquo;s con <a href="https://www.secondhand.levi.com/" target="_blank">Levi&rsquo;s Second Hand</a>&nbsp;COS con <a href="https://www.cosresell.com/" target="_blank">COS RESELL</a>&nbsp;<a href="https://corporate.zalando.com/en/newsroom/news-stories/zalando-sets-out-revolutionize-pre-owned-fashion-europe" target="_blank">Zalando</a> e <a href="https://www.farfetch.com/it/shopping/women/pre-owned-1/items.aspx" target="_blank">Farfetch</a>&nbsp;con il servizio pre-owned, hanno invece lanciato (o stanno per lanciare) sui propri e-commerce una sezione dedicata al reselling.

In questo momento di instabilit&agrave; economica e climatica, l&rsquo;investire su capi di seconda mano rappresenta non solo uno degli strumenti pi&ugrave; validi per contrastare l&rsquo;inquinamento e favorire la cosiddetta economia circolare, ma anche un&rsquo;occasione per scovare veri e propri tesori nascosti o dimenticati, non alleggerendo troppo il portafogli. Che sia per cercare una camicia bianca di Ferr&egrave; o una pouch di Bottega Veneta,&nbsp;la app da scaricare &egrave; Vestiaire Collective, la quale oltre ad avere un catalogo infinito, propone una serie di progetti interessanti, primo tra tutti &ldquo;Vintage Madness&rdquo;. Segue <a href="https://www.depop.com/" target="_blank">Depop</a>, il marketplace dei creativi che offre una selezione vintage ampia e variegata che soddisfa le esigenze di qualsiasi tipo di utente. Per gli amanti dello streetwear c&rsquo;&egrave; <a href="https://stockx.com/" target="_blank">StockX</a>, in cui perdersi tra sneakers e hoodies, ma non solo. Infine <a href="https://marketplace.asos.com/" target="_blank">Asos Marketplace</a>, la sezione dell&rsquo;e-commerce britannico che promuove una serie di negozi indipendenti di tutto il mondo.

Moda sostenibile: l’ascesa del second hand tra responsabilità e ricerca

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