Miuccia Prada chiama 5 autori: da Willy Vanderperre a Juergen Teller, fino a Piotrowska, Syms e Nance per raccontare la sua moda in tutte le sue sfumature. E in finale il video della sfilata a porte chiuse girato a Fondazione Prada

Prada Multiple Views

Miuccia colpisce ancora. Quattro film curati da quattro maestri e, finalmente, una sfilata registrata a porte chiuse per poter ammirare la nuova collezione uomo, anticipi della donna e un&rsquo;incursione nei nuovi look di Prada Sport. La Signora della Moda chiama Terence Nance, Joanna Piotrowska, Martine Syms, Juergen Teller e Willy Vanderperre, che catturano 4 diversi aspetti dello stile celebral-fashion del brand. &ldquo;Siamo abituati a fare sfilate di moda. Ma nel momento in cui non si pu&ograve; fare una&nbsp;sfilata dal vivo, bisogna reinventarsi. Cos&igrave;, abbiamo deciso di affidare cinque capitoli&nbsp;diversi a cinque persone diverse dando totale libert&agrave; creativa. Il concetto &egrave; qualcosa in&nbsp;cui ho sempre creduto: una volta creati, gli abiti appartengono alla vita delle persone.&nbsp;Appartengono agli altri. Questo lavoro rappresenta un gesto, ovvero questi abiti non&nbsp;sono pi&ugrave; miei. &rdquo; Racconta la stilista.

Pi&ugrave; che mai lo stile &egrave; pulito e asciutto, colori essenziali: bianco, nero, grigio e poche delicate stampe e decori in pizzo per lei. &laquo;In tutta onest&agrave;, penso che il nostro lavoro come stilisti di moda sia quello di&nbsp;creare&nbsp;abiti per le persone. Questo &egrave; davvero il valore del nostro lavoro,&nbsp;creare abiti belli e intelligenti. In questa stagione ci siamo concentrati su questa idea: mettere al centro gli indumenti e dare valore ai capi. Gli abiti sono semplici &ndash;&nbsp;ma con il concetto di semplicit&agrave; come antidoto all&rsquo;inutile complicazione. Questo &egrave; un momento che richiede una certa seriet&agrave;, un momento per pensare e riflettere sulle cose. Cosa facciamo, a cosa serve la moda, per cosa siamo qui? Qual &egrave; il contributo che la moda pu&ograve; dare a una comunit&agrave;?&raquo; dice&nbsp;Miuccia Prada. E continua dicendo che piacere a tutti, oggi come oggi &egrave; impossibile.&nbsp;&ldquo;Lo dico sempre, ma ci credo davvero. Il mondo di oggi &egrave; cos&igrave; complicato, cos&igrave; pieno di&nbsp;persone, paesi e religioni diverse. Non si pu&ograve; avere una visione unitaria. Si crea la&nbsp;propria proposta e dopo il pubblico reagisce. Il modo migliore per conoscere le persone&nbsp;&egrave; lavorare con loro. Il vostro lavoro e il lavoro degli altri &egrave; la conversazione pi&ugrave;&nbsp;profonda di tutte&rdquo;.

Tra sportivo e formale, tra classico e futurista la silhouette per l&rsquo;uomo &egrave; definita e affilata, con pochi accessi di oversize nei capispalla. Una pioggia di nylon Prada e materiali elasticizzati giustapposti al tradizionale abito per lui; i tessuti assumono volumi e ampiezze a ruota per gli abiti in shantung per lei, quasi couture. Fra i look presentati, a colpire &nbsp;sono i completi neri, prodotto ibrido di una fusione fra le texture stropicciate e tecniche del workwear e le silhouette lineari ed eleganti dei completi sartoriali, un misto di nylon, pellami, cotone e tessuti cangianti.&nbsp;Gonne e giacche squadrate in pelle, maglina leggera per tute e culotte vita alta per lei, una sola stampa microfloreale e un tripudio di camicie bianche, eleganti da sempre, versatili per sempre. Niente tacchi,&nbsp;ma solo ballerine stondate o a punta,&nbsp;e leggings in tessuto tech&nbsp;alla cavalerizza che passano sotto il tallone.&nbsp;

&ldquo;Durante questa stagione, con questo approccio, abbiamo avuto l&rsquo;occasione di&nbsp;mostrare il passo successivo - sono gli abiti che vivono nella vita delle persone. &Egrave; pi&ugrave; diuna sfilata di moda. Arricchisce la sfilata e arricchisce gli abiti&rdquo;. Aggiunge Miuccia.&nbsp;E a tutti gli effetti, si tratta di un racconto asciutto&nbsp;composto di abiti semplici adatti a vestirci in&nbsp;tempi complessi, dove tutto sembra superfluo e angosciante, tornare alla semplicit&agrave; sembra essere l&#39;unica strada.

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CAPITOLO I 
Willy Vanderperre (1971, Belgio) 
&ldquo;Prada evolve e cambia ogni stagione. Questa stagione, mentre scattavo e filmavo, la collezione mi &egrave; 
sembrata onesta, spogliata dalle idee della moda, che a sua volta trasforma quell&#39;idea di nuovo in moda. 
Ci &egrave; sembrata anche introspettiva e leggermente schizofrenica. Uno sguardo al passato con un occhio 
rivolto al futuro. Spero che il pubblico percepisca il film come una presentazione pura e onesta della 
collezione.&rdquo;

 
CAPITOLO II 
Juergen Teller (1964, Germania) 
&ldquo;&Egrave; stato un onore essere invitati a fotografare e filmare l&#39;ultima collezione di Miuccia. Ai miei occhi, 
uomini e donne erano belli, eleganti e moderni. Mi &egrave; piaciuto interpretare la visione di Miuccia e 
cercare di darle un senso che fosse il pi&ugrave; onesto e diretto possibile.&rdquo;

 
CAPITOLO III 
Joanna Piotrowska (1985, Polonia) 
&ldquo;I gesti e la fisicit&agrave; sono una forma essenziale di comunicazione non verbale e giocano un ruolo 
importante negli aspetti concettuali e compositivi del mio lavoro. Schioccare le dita, un&#39;azione rapida e 
sottile ma che richiede attenzione. Viene anche usata per indicare approvazione o per tenere il ritmo. 
Ho pensato che questo cortometraggio potesse essere uno spazio interessante per lavorare con lo 
&ldquo;schiocco&rdquo; come motivo ricorrente che segna i movimenti e riorienta l&#39;attenzione dello spettatore verso 
ogni nuovo look.&rdquo;

 
CAPITOLO IV 
Martine Syms (1988, USA) 
&ldquo;Il video &egrave; un collage di molteplici formati e presenta movimenti iterativi e ripetitivi intervallati con 
persone bellissime che fissano immagini di se stessi su monitor e schermi, a Milano e nel mio studio di 
Los Angeles. Poich&eacute; i capi della collezione hanno un sapore anni &lsquo;60, ho cercato di includere diversi 
riferimenti alla cultura cinematografica e alla sorveglianza/subveglianza da quel periodo fino ad oggi. 
Mi ispiro al ruolo che gli schermi hanno nel fare e disfare l&rsquo;essere umano e a cosa significhi vivere, 
respirare, muovere persone in carne ed ossa in un mondo che ne &egrave; pieno.&rdquo;

 
CAPITOLO V 
Terence Nance (1982, USA) 
&ldquo;Il film &egrave; nato velocemente e per gioco. Non ci sono parole per decodificarne il significato presente, 
passato e futuro, ma forse &egrave; solo questione di &ldquo;tempo&rdquo; e di trattenere i propri organi in quel contenitore 
che chiamiamo corpo mentre si contorce per amare ogni secondo che passa e non torna pi&ugrave;&rdquo;.

Prada Multiple Views: la collezione in 5 mini-film

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