Una galleria d'arte contemporanea nata per combiare lo status quo del mercato artistico si erge ad emblema di un nuovo modo di pensare l'arte in nome dell'uguaglianza e della diversità

Dostoevskij diceva che &ldquo;Fare un nuovo passo, dire una nuova parola, &egrave; ci&ograve; che la gente teme di pi&ugrave;&rdquo;. Sicuramente il celeberrimo e luminare padre della letteratura russa aveva ragione, ma constatiamo con un certo sollievo che, per fortuna, non &egrave; sempre cos&igrave; o che quantomeno il cambiamento, sebbene pauroso, spesso si realizza.

&Egrave; proprio da una certa insoddisfazione e desiderio di mutare &nbsp;lo status quo del mercato dell&rsquo;arte che Christopher Shake, direttore di una galleria, e Dimitrios Tsivrikos, consulente artistico decidono di reimmaginare l&rsquo;essenza stessa di ci&ograve; che significa essere una galleria d&rsquo;arte. Dal desiderio di fare le cose in modo diverso nasce allora , agli inizi del 2020, la NEON GALLERY, galleria londinese d&rsquo;arte moderna e contemporanea con uffici a New York e nella Capitale inglese che offre esperienze artistiche trasparenti, egualitarie e coinvolgenti. La missione &egrave; quella di impegnarsi a favore dell&rsquo;uguaglianza ,da sempre in lotta con l&rsquo;esclusivit&agrave;, e della diversit&agrave; nel mondo dell&rsquo;arte; si desidera creare un ambiente sicuro, un porto felice, in cui scoprire, creare e investire fiducia.

Non a caso la mostra inaugurale, che comincer&agrave; il 24 settembre 2020 e che durer&agrave; ben 7 giorni, viene denominata &ldquo;KINESIS&rdquo;; la parola, che deriva dal greco, significa movimento, cambiamento. Non si sarebbe potuto scegliere nome pi&ugrave; emblematico degli ideali che stanno alla base del progetto, un omaggio ad un divenire in fase di transizione a ricordarci che cambiare le cose si pu&ograve;, perch&eacute;, volere &egrave; potere.

KINESIS &nbsp;&egrave; una curatela di opere selezionate di artisti contemporanei affermati ed emergenti che condividono il desiderio di mutare &nbsp;la percezione di espressione artistica e mezzi di comunicazione partendo da uno scontento nei confronti dello stato attuale delle cose. Si tratta di un&rsquo;esperienza culturale quanto artistica pensata per entusiasmare gli appassionati di arte contemporanea. La mostra va ad &nbsp;esplorare il concetto di &quot;movimento&quot; - letterale, figurativo e metaforico - che si riflette nelle opere d&#39;arte che si impegnano in vari modi in concetti socialmente toccanti.

Vi saranno opere di Gary Komarin, un prolifico corridore del rischio nell&#39;astrazione pittorica contemporanea , e della multidisciplinare Rachel Libeskind, i cui lavori coniugano in modo intelligente le nozioni storiche e contemporanee di identit&agrave;, genere, riappropriazione e riproduzione, creando una dinamica in cui il commento sociale e la materialit&agrave; esistono fianco a fianco. Lo spettacolo inoltre include Svetlana Bogatcheva, le cui intricate sculture astratte e tele sono realizzate con materiali post &ndash; industriali. Non mancheranno inoltre &nbsp;gli &nbsp;emergenti artisti &nbsp;britannici Piers Alsop e Aubrey Higgin. Ultimo, ma non per importanza, Josh Rowell con il suo commento non troppo sottile sulla politica e sui social media. A completare il tutto il nuovo ed audace lavoro performativo di Simona Sharafudinov, le cui opere combinano il video, la performance, il disegno, la pittura e la scultura.

&quot;Questa mostra riguarda anche la speranza e la forza d&#39;animo. Essa riflette la nostra speranza che collettivamente, possiamo abbracciare il principio fondamentale del &#39;KINESIS&#39;, l&#39;idea di un movimento, per noi un movimento che guarda al futuro in risposta alle influenze esterne ed interne, attingendo a questi tempi incerti come catalizzatore per lanciare modi innovativi di sperimentare e interagire con le arti e con la nostra comunit&agrave; nel suo complesso&quot; dichiara il direttore Christopher Shake.

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Negative Girls 2 by Rachel Libeskind

Monument (Wing), 2020 by Piers Alsop

A suite of blue sea, Capri, 2019, by Gary Komarin 

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